martedì 9 giugno 2009

Alcune considerazioni sulle votazioni europee

Andando a spulciare sul sito del ministero dell'interno, ( http://elezioni.interno.it/europee/ET0.htm ) vengono fuori questi dati, a mio parere molto significativi, sui quali si possono fare alcune semplici considerazioni.


Totale aventi diritto 50.341.790
Totale votanti 30.645.765
Totale astenuti e schede nulle 19.696.025

PDL 10.807.327 seggi 29
Valle aosta 32.926 seggi 00
Lega nord 3.126.915 seggi 09
MPA 682.046 seggi 00
Fiamma 244.982 seggi 00
Forza Nuova 146.619 seggi 00
Liberal Democratici 71.218 seggi 00

Totale 15.112.033 seggi 38

votanti per ottenere un seggio 397.685


PD 8.007.854 seggi 21
SVP 143.027 seggi 01
IDV 2.452.569 seggi 07
libertè democratie 27.086 seggi 00
Rif Comunista 1.038.247 seggi 00
Sinistra e libertà 958.458 seggi 00
Pannella Bonino 743.273 seggi 00
Par Com Lavoratori 166.317 seggi 00

Totale 13.536.831 seggi 29

votanti per ottenere un seggio 466.787


UDC 1.996.901 seggi 05

votanti per ottenere un seggio 399.380


Sinistra + UDC 15.533.732 seggi 34

votanti per ottenere un seggio 456.874

La prima considerazione è che la maggioranza relativa è detenuta dall'astensionismo; certo, è ormai fisiologico in una competizione elettorale europea, ma fa specie che costituisca sistematicamente il blocco più grande dell'elettorato.
La seconda, che le percentuali, basandosi su campioni continuamente variabili, sono uno strumento di comunicazione e valutazione assolutamente scorretto, come al solito, impedendo di avere chiara la visione oggettiva dei dati, come invece i numeri veri consentono.
La terza è che ho cercato di riunire le forze in coalizioni secondo l'area politica di gravitazione, a prescindere dal fatto che possano effettivamente realizzarsi o meno accordi politici di programma.
Diciamo che esiste la possibilità.
Sulla base di questi raggruppamenti, i numeri sono molto chiari, e dicono che l'area di sinistra non è per niente lontana da quella di destra in termini numerici, ma che ha raccolto un quantitativo di seggi nettamente inferiore all'avversaria, a causa della frammentazione della zona a sinistra del PD.
Pur esprimendo un risultato numericamente di tutto rispetto, l'area di sinistra esprime un seggio ogni 466.787 voti, uno sproposito rispetto all'area di destra alla quale ne bastano 397.685, sulla stessa linea della quale si attesta l'UDC di Casini.
Questa, purtroppo, oggi è la realtà dei fatti, e non riesco a trovare razionalmente spiegazioni politiche serie alla pervicacia con cui la sinistra estrema continua a perseguire il proprio fallimento elettorale, impedendo che una sinistra compatta e rappresentativa possa finalmente avere quel peso parlamentare, in Europa come in Italia, che tanto necessita a questo sbalestrato paese.
La quarta considerazione è che Casini ha ottenuto il suo scopo affrancandosi dalle due possibili coalizioni, costituendo un possibile ago della bilancia, ora molto evidente, per il destino di un eventuale futuro governo, nel caso si mantenessero questi rapporti di forza, che oltretutto vedrebbero la sinistra con l'UDC in posizione addirittura maggioritaria rispetto alla coalizione di destra.
Un solo piccolo polo, ma strategico.
Peccato che la sinistra estrema, numericamente eguale se non maggiore dell'UDC, non sappia, o non voglia, capire (magari per interessi personalistici) che con questa struttura elettorale questa è l'unica strada da percorrere (unitarietà o confluimento totale) per dare una mano all'Italia, anzichè contribuire ad affossarla, lasciando, con il loro comportamento, il comando a questa insopportabile destra.
Spero che prima o dopo lo capiscano.