lunedì 14 febbraio 2011

Coraggio, Presidente....


Cortese Presidente, ho sempre pensato che il Potere comunque salvasse il Potere nei momenti di crisi, o trovasse la strada per consentirgli la propria reiterazione.

E' per questo che non ho mai creduto alla possibilità che un gesto di così grande democrazia, di dimostrazione di forza delle Istituzioni democratiche italiane, così come dell'efficacia della nostra Costituzione, mai messa così a dura prova come in questo periodo, potesse davvero essere messo in atto.

Ma ora ci sono tutte le condizioni: un governo osceno guidato, se ha senso questo termine, da un personaggio imbarazzante, indegno anche del più remoto ed ininfluente ruolo pubblico, un popolo stanco e sull'orlo di una ribellione incontrollabile, un coro internazionale di inviti a cambiare radicalmente l'immagine di questo paese e la direzione delle sue scelte politiche e programmatiche.

E poi c'è Lei, Presidente, ha già dovuto tollerare molto, probabilmente troppo, e tutti Le stanno chiedendo di non andare oltre.

Sciolga le Camere, Presidente, La prego.

Lo so, ci vuole una grande fermezza ed un grande coraggio, non lo nego, ed un'assunzione di una grandissima reponsabilità, specie di fronte a quella parte di popolo, indiscutibilmente una minoranza, ormai, lobotomizzata da un'informazione completamente defraudata di dignità, etica e senso civico nei suoi gangli vitali, stretti nella morsa di un tumore maligno ed aggressivo.

Ma questo Paese è agonizzante, Presidente, ormai lo ha chiaro anche Lei.

Serviranno decenni, non anni, di lacrime e sangue, onestà e lavoro per riuscire a riportarlo su una china di sufficienza economica e culturale, e riparare i danni che questo devastante personaggio ha inferto al Paese.

Non volti la testa, La prego; più volte ha affermato che la festa del 150° dell'unità d'Italia doveva essere la festa di tutti gli Italiani, ma penso ormai abbia chiaramente capito che l'unica festa che oggi possa davvero unire questo popolo sia la sua nuova Liberazione.

Prenda un bel respiro, Presidente, e faccia ciò che sa di dover fare.

Verrà ricordato a lungo, anche solo per questo piccolo enorme gesto.

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